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Concessioni, la soluzione del Governo: proroga e indennizzi parziali
L’annosa vicenda delle concessioni demaniali è veramente un caso chiuso? Nella nota che ha fatto seguito al consiglio dei ministri pare di proprio di si visto che il governo evidenzia una collaborazione con Bruxelles che ha consentito, si legge, di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari. Cosa prevede allora il testo licenziato dal Governo? Innanzitutto le attuali concessioni resteranno valide fino al settembre 2027 con l’obbligo di avviare le gare però entro il giugno dello stesso anno. Per i concessionari ci sono, di fatto, ancora tre anni davanti. I comuni potranno però decidere se applicare la proroga oppure avviare subito le evidenze pubbliche. Le nuove concessioni dureranno da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni per garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati. Prevista inoltre l’assunzione dei lavoratori impiegati nella precedente concessione (se l’attività era la prevalente fonte di reddito) e l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante. Su questo tema si concentrano le principali critiche dei balneari. L’indennizzo infatti dovrà essere pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Bocciata dall’Europa l’ipotesi di indennizzi pari all’intero valore aziendale. Tra i criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito ma gli enti locali potranno favorire anche le offerte che proporranno un rialzo economico sugli indennizzi e chi si impegna, ad esempio, ad assumere under 36. Altri aspetti del documento la facoltà da parte dei comuni di “ordinare al concessionario uscente la demolizione delle opere non amovibili”. Disposto infine un aumento dei canoni demaniali del 110%.
5 Settembre 2024